CORSI DI LINGUA IN SVIZZERA
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Deputato eletto in Europa, Alessio Tacconi (Misto) ha presentato oggi un’interrogazione al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, per sapere quali iniziative il Governo intenda adottare per garantire a tutti gli enti gestori operanti in Svizzera un contributo adeguato che permetta la sopravvivenza di tutti i corsi di lingua e cultura italiana attualmente attivi e quali siano le iniziative varate per dare concreta attuazione agli auspici formulati in occasione degli Stati Generali della Lingua Italiana che hanno avuto luogo lo scorso mese di novembre.
Nella premessa, il deputato sottolinea che la recente svalutazione dell’Euro nei confronti del Franco a seguito della decisione della Banca Nazionale Svizzera di rimuovere il tetto minimo per il cambio fra le due valute rappresenta di fatto una decurtazione di circa il 20% dei contributi accordati agli enti gestori dei corsi di lingua italiana. Una decurtazione – sottolinea – che si aggiunge ai progressivi tagli dei contributi dettati dalle note esigenze di risparmio.
“L’effetto combinato delle suddette misure – sostiene Tacconi – rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza di molti corsi, alcuni dei quali –puntualizza - sono stati avviati dagli enti per riempire i vuoti causati dal progressivo smantellamento di cattedre prima ricoperte da insegnanti di ruolo inviati direttamente dall’Italia. È ora di dare concreta attuazione auspici e alle indicazioni emerse in occasione degli Stati Generali della Lingua Italiana tenuti a Firenze l’autunno scorso”.
Di seguito il testo dell’interrogazione.
“La recente decisione della Banca Nazionale Svizzera di rimuovere il tetto minimo per il cambio fra Euro e Franco Svizzero introdotto oltre 3 anni fa, il 6 settembre 2011, avrà effetti negativi sull’organizzazione dei corsi di lingua e cultura italiana gestiti in Svizzera dai vari Enti; Per effetto del cambio sfavorevole, infatti, i contributi annuali concessi agli Enti Gestori subiranno di fatto un taglio di circa il 20% che si va ad aggiungere alle decurtazioni in atto da anni per le note esigenze di revisione della spesa pubblica; Il Coordinamento degli Enti Gestori in Svizzera ricorda che “il numero dei corsi gestito dagli Enti è tornato a crescere nel settembre scorso, passando da 340 a 381 per un numero complessivo di alunni che passa da 3800 a 4300”;
La graduale soppressione di posti in organico da coprire con insegnanti di ruolo inviati direttamente dall’Italia, dettata anch’essa da esigenze di risparmio, è stata compensata dall’apertura di nuovi corsi da parte degli Enti; In mancanza di adeguate misure, la decurtazione dei contributi per l’effetto combinato dei tagli imposti dalla spending review e dell’indebolimento dell’Euro nei confronti del Franco Svizzero potrebbe costringere molti enti a chiudere alcuni corsi già durante il presente anno scolastico;
I recenti Stati Generali della Lingua Italiana hanno riaffermato l’importanza della nostra lingua come risorsa da sostenere e promuovere attraverso un’ampia gamma di interventi, tra cui, appunto, la capillare rete degli enti gestori; si chiede di sapere quali misure il Ministro intenda adottare per garantire a tutti gli enti gestori operanti in Svizzera un contributo adeguato che permetta la sopravvivenza di tutti i corsi attualmente attivi e quali siano le iniziative varate per dare concreta attuazione agli auspici formulati in occasione degli Stati Generali della Lingua Italiana”.