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Carmelo Vaccaro Coordinatore della SAIG si candida per le elezioni del nuovo CGIE

Siamo venuti a conoscenza dell'unico documento programmatico conosciuto per le elezioni del nuovo CGIE, per il quale abbiamo chiesto all’interessato la pubblicazione, contattandolo telefonicamente. Lo stesso documento è stato inviato a tutti i Comites e alle 28 Associazioni che il prossimo 26 settembre saranno chiamati ad eleggere i nuovi membri del CGIE. Di seguito il testo integrale:


Carmelo Vaccaro, Candidatura a membro CGIE

Nelle ultime settimane e dopo una attenta riflessione ho deciso di offrire il mio contributo attivo e candidarmi per diventare un membro del CGIE.
Mi candido nudo di ambizioni politiche ma armato di entusiasmo e motivazioni.
Non penso e non ragiono in termini candidatura politica ma di partecipazione e di sostegno dei progetti e delle idee.

Lo scenario politico/sociale che accoglie le procedure per il rinnovo del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero non può certo definirsi “rassicurante”. La permanente crisi finanziaria/politico/amministrativa, l’irrisolto deficit di rappresentatività, la iniqua selezione delle classi dirigenti, l’affievolirsi della solidarietà pubblica, la cronica e perdurante assenza di ogni “concreta visione” sul futuro dei CGIE, la profonda crisi della qualità e della serietà della politica in genere.

Il mio intento è quello di perseguire e realizzare azioni programmatiche di risanamento dell’immagine pubblica della rappresentatività all’estero. Penso ad una vera e propria ristrutturazione delle procedure di “consulting” per le autorità di governo e nello stesso tempo di integrazione e “partnership” con gli enti locali.  Vorrei sentir parlare seriamente di promozione della lingua e cultura italiane all'estero, di contributi per la stampa italiana all'estero, di rapporti con autorità consolari ed i Comites, di associazionismo e rappresentatività reale sul territorio.

Tutte azioni che sono la “base” per una qualsiasi seria programmazione di sviluppo di un programma fondato sul concorso di progetti ed idee.

IL CGIE è pura "partecipazione" attiva alla vita politica del paese da parte delle collettività italiane nel mondo e allo stesso tempo costituisce il collegamento essenziale e permanente con l'Italia e le sue istituzioni. Questa è la mia idea di CGIE e questo è l’immagine che vorrei spendere ogni giorno nel mio territorio.

Proprio parlando di territorio immagino un CGIE “territoriale” che esprima una rappresentanza “di zona” espressione di tutte le varietà linguistiche della Svizzera. Per questo auspico l’elezione di membri del CGIE radicati nelle circoscrizioni consolari di tutta la Svizzera e ben integrati nei rapporti con gli Enti locali.

La mia personale convinzione e “visione” è quella di unirsi e raggruppare le nostre forze, le nostre esperienze e le nostre potenzialità con l’ottica di servire una comunità italiana in Svizzera che ha ormai superato i 600.000 connazionali. Accanto alle istituzioni italiane ed in sinergia con istituzioni locali.

Spero sia consentita una divagazione. La politica, nel senso più stretto del termine ha fondamentalmente deluso ogni aspettativa reale, sicuramente le mie. E’ per questo che secondo me il CGIE deve parlare di “politiche” e non di politica. Politiche sociali, del lavoro, di promozione della cultura etc… Deve affrontare seriamente ed a fondo i temi, dell’accoglienza, dell’integrazione, della partecipazione attiva, dei valori dell’associazionismo e dell’assistenza ai singoli, alle famiglie ed ai bambini.   

Io provengo già da questo mondo, da questa esperienza. Da 15 anni mi dedico attivamente alla difesa di ogni cosa che porti con se il “marchio Italia”. Parlo di emigrazione e agisco in sostegno dell’emigrazione. Poso una pietra in ricordo dei nostri padri e tendo una mano ai bambini e le famiglie che emigrano e chiedono consigli. Stringo accordi con Enti locali per la tutela degli interessi degli italiani all’estero.

Creo sinergie con la politica del Cantone di Ginevra e busso alle porte dei dipartimenti della coesione sociale per parlare di Italia ed Italianità. Parlo di cultura, arte e musica italiana e spendo ogni minuto della mia giornata per promuoverla ed offrirla a chiunque voglia abbeverarsi di cultura italiana.

Sventolo alta la bandiera dell’associazionismo perché è la casa che mi accoglie da tempo ormai. Credo profondamente nella forza dell’associazionismo. Mi ispira, mi dà forza, mi fa sentire parte di un ingranaggio meraviglioso che è la socialità, il rispetto dei valori e delle diversità.

Queste sono le reali motivazioni che mi spingono a candidarmi quale membro del CGIE per la Svizzera Romanda. Queste sono le passioni che io condivido con voi e che sono il motore della mia azione civile.

Affronto un viaggio affascinante ed impegnativo ma non lo faccio da solo. Porto con me il bagaglio dell’amicizia, dell’esperienza e delle idee. Le mie idee.

Se potessi riassumere i miei pensieri in poche parole chiave e trasformarla in progetti le elencherei cosi:

  1. Il cittadino italiano come origine e fine di ogni decisione;
  2. Meriti, bisogni ed equità sociale;
  3. Immigrazione ed integrazione;
  4. Associazionismo e formazioni sociali;
  5. Enti e politica locale come risorsa;
  6. Cultura, informazione e comunicazione;
  7. La storia dell’Italia come sfida del futuro;

Lo so che sembro insistente ma è cruciale dialogare con all’associazionismo civile e sociale affinché, tutti insieme, si colga l’opportunità di costruire questo nuovo progetto che vede tra i suoi protagonisti anche esponenti di quei mondi vitali che rendono ricca la democrazia reale del nostro territorio.

Dobbiamo riconquistare la fiducia e l’affetto dei nostri connazionali riportandoli all’interno degli spazi di condivisione e partecipazione.

Sono aperto al concorso-confronto con chiunque si riconosca nel grande progetto di rinascita di un CGIE che deve trovare una nuova identità. Sono pronto e disponibile ad ogni azione comune finalizzata al raggiungimento di un interesse generale. Sono pronto ad imparare e condividere. Allo stesso tempo penso che a volte bisogna fare delle scelte difficili che necessitano passi indietro e collaborazioni sofferte.

Occorre che ciascuno di noi dia il suo contributo, piccolo o grande che sia, perché non si può rigenerare la “politica delle politiche” se non si assume in prima persona la responsabilità di cambiare il significato stesso dell’agire pubblico. Penso ad un CGIE come ad solido progetto, ad una convergenza di idee ed ad una casa per tutti coloro che credono nel bene comune, nel cambiamento e nel sostegno degli Italiani in Svizzera.

Questo è il mio pensiero, questo sono io. Carmelo Vaccaro    

 

 

 

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