ELEZIONI, MIGRANTI E CGIE NEL DIBATTITO DEL PD SVIZZERO A ZURIGO
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Il fine settimana scorso il Partito Democratico in Svizzera ha riunito i propri organismi dirigenti a Zurigo, compresi i parlamentari residenti nella Confederazione elvetica, per discutere di alcuni temi di attualità che investono l’Italia ed hanno delle ricadute anche all’estero. Questo il resoconto della segreteria nazionale del Pd in Svizzera.
“Nel dibattito è stata fatta una approfondita riflessione sulla pratica elettorale per la scelta e l’elezione dei futuri Consiglieri all’interno del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, che saranno eletti dall’assemblea paese il 26 settembre prossimo. Inoltre e nello specifico, si è parlato della valenza elettorale del 18 ottobre prossimo, che assume la prossima consultazione popolare per la Svizzera e per il rinnovo delle istituzioni federali, alla quale partecipano una ventina di candidati di origine italiana.
All’assise assembleare, in rappresentanza dei circoli e delle diverse aree geografiche, erano presenti delegazioni provenienti da tutta la Svizzera alle quali sono state consegnate anche le tessere ufficiali del Partito democratico, che per la prima volta hanno una validità di tre anni e dovranno essere rinnovate nei prossimi due anni solari.
L’Assemblea nazionale del PD in Svizzera ha avuto parole di apprezzamento per il lavoro svolto dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nella gestione dell’emergenza dei migranti soprattutto per quanto attiene il forte senso di solidarietà e di umanità manifestate per gli interventi di salvataggio in mare di decina di migliaia di migranti in fuga dai conflitti e dalla povertà del Medioriente e dell’Africa.
La soluzione dell’emergenza profughi e degli esodi di massa dura oramai da tanti anni e dovrebbe investire di maggiore responsabilità l’Unione europea ed i singoli stati comunitari, che dovranno trovare oltre agli strumenti anche il coraggio per risolvere politicamente questo fenomeno, che ha assunto oramai dimensioni bibliche. La risposta dovrà essere globale, diversa da quella riesumata dai singoli stati, i quali hanno riscoperto le proprie alchimie e i muri per contrastare un’onda umana difficile da contenere. Tra le pratiche disumane usate in Italia sia contro i nuovi cittadini sia verso le fasce più deboli delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli, il PD in Svizzera sollecita ed incalza il governo ad un intervento normativo contro il caporalato.
Diversa e ricca di spunti è stata invece la discussione sulla rappresentanza in seno al CGIE. Gli italiani in Svizzera, per tante ragioni, hanno bisogno di ricostruire un tessuto associativo forte e democratico, che è stato fautore delle conquiste su cui è stata costruita la storia e la presenza italiana nel secolo scorso. All’orizzonte ci sono nuovi obiettivi da raggiungere, e tra questi assieme a quella della piena integrazione nella vita socio culturale della Svizzera, è oramai matura la scelta di sostenere i nostri doppi cittadini nelle istituzioni locali. Un CGIE rinnovato può adempiere a questo scopo facendo tesoro del passato e proiettarsi nel futuro con più convinzione. I presupposti per rinnovare il CGIE ci sono tutti, in quanto quattro su cinque consiglieri uscenti non si ricandidano ed il Partito democratico in Svizzera ha in serbo anche proprie candidature da sopporre all’assemblea del 26 settembre prossimo a Berna.
Il Partito democratico in Svizzera, come già manifestato di recente dai presidenti dei Comites e dai consiglieri del CGIE uscenti, mette in discussione e protesta in maniera vibrata contro il metodo usato dall’Ambasciata italiana a Berna nella scelta nominativa delle 29 associazioni che comporranno l’assemblea dei grandi elettori. Chi ha stilato quella lista ha manifestato palesemente dei forti limiti di conoscenza dell’organizzazione sociale ed associativa italiana nella Confederazione. Tale scelta rischia di snaturare fortemente la rappresentanza Svizzera nel CGIE.
L’assemblea nazionale ha recepito gli appuntamenti delle feste de l’unità programmate in diverse città svizzere, alle quali i dirigenti ed i circoli del PD stanno lavorando già dal mese di agosto.
Dopo quella di Neuchâtel e di Zurigo, sabato prossimo, 19 settembre, è prevista a Berna la festa nazionale. Questa si svolgerà tutta la giornata sulla piazza centrale della “Waisenhausplatz” – a pochi metri di distanza dal palazzo federale. È stata organizzata assieme al Partito Socialista in Svizzera, alle forze sindacali italiane e svizzere ed alle associazioni italiane di centrosinistra. Il programma è ricco e variegato. Sono previsti dibattiti di attualità politica svizzera, italiana ed europea, ai quali parteciperanno numerosi canditati e parlamentari, dirigenti del PD, concerti musicali, e diversi stand tra i quali anche l’esposizione sulla tragedia di Mattmark.
Uno stand sarà messo a disposizione dell’associazione “Libera” dalle mafie di Don Luigi Ciotti, che sarà rappresentato da Franco La Torre. Il cielo della Waisenhausplatz di Berna si colorerà delle tinte fosche e smaglianti dei colori italiani e dei progressisti, socialisti e democratici europei per rendere più percepibile il messaggio sociale e culturale della sinistra alternativo alle forze conservatrici della Confederazione. Più che il passato ci interessa il futuro perché per noi i diritti devono essere estesi a tutti senza privilegi.