CONVENZIONE MAECI – PATRONATI: FUSSE CHE FUSSE LA VORTA BBONA!
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Scimmiottando questa famosa battuta del barista di Ceccano, interpretato dal grande Nino Manfredi in una indimenticabile trasmissione televisiva di fine anni '50, si deve proprio sperare che - dopo quindici anni di tira e molla - si concluda finalmente la convenzione tra Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e Patronati.
Una convenzione che porti ad una migliore e più concreta sinergia tra la rete consolare italiana ed i patronati operanti all'estero, affinché gli italiani all'estero (vecchia e nuova emigrazione) possano disporre di servizi pubblici, nonché di tutela e di assistenza, all'altezza dei tempi ed a portata di mano.
Una convenzione che faccia superare le attuali criticità, che si hanno all'estero nell'offerta di servizi alle comunità italiane emigrate, ricordate recentemente dal presidente della UIM, Mario Castellengo. Infatti questa convenzione - già rilanciata dall'ex Ministro degli Esteri Federica Mogherini, prima che lasciasse la Farnesina per assumere il prestigioso incarico di Alto Rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza - ha trovato un nuovo sostegno anche in Parlamento.
Questo é, quantomeno, quello che é emerso nell'audizione del Comitato permanente per gli italiani all'estero e la promozione del Sistema Paese della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, presieduta dall'on. Fabio Porta, con i Patronati del CEPA (ACLI, INAS CISL, INCA CGIL e ITAL UIL), guidati dal Presidente pro tempore Gilberto De Santis, Presidente del Patronato ITAL UIL. E la conclusione della Convenzione potrà essere certamente facilitata, se non addirittura concretizzarsi, con la conferenza proposta dal presidente del CEPA, Gilberto De Santis. Cioé una conferenza da tenersi in Parlamento - con il coinvolgimento dell’INPS, del MAECI e dello stesso CGIE, una volta eletto - sulle problematiche dell’assistenza agli italiani all'estero della vecchia e nuova emigrazione. Noi, insieme agli italiani all'estero, ci auguriamo pertanto che questa sia proprio la volta buona e si faccia questa convenzione di cui si discute fin dal lontano 2001 e cioè, come diceva il barista di Ceccano “Fusse che fusse la vorta bbona!”.
Dino Nardi