“La storia si ripete. Purtroppo. Come già accadde in occasione del rinnovo dei Comites del 2004, anche questa volta in alcuni Comites, da parte di membri usciti perdenti dalle elezioni, si riesumano i vecchi ritornelli relativi all'incompatibilità di qualche membro eletto nelle liste vincitrici che già ascoltammo nel 2004 e che vennero poi respinti al mittente dagli organi istituzionali di controllo”. A scrivere è Gianfranco Martelli che commenta quanto accaduto alla prima seduta del Comites di Zurigo dalle pagine de “l’Altra Italia” di Maria Bernasconi, in un botta e risposta a distanza con Gerardo Petta. Ma non solo.

“Nella "top ten", di questi ritornelli sull'incompatibilità, - scrive Martelli – i più riascoltati sono quello relativo al limite dei due mandati per i membri eletti, norma prevista dalla legge Comites del 2003 che, ignorantemente, si vorrebbe fosse applicata retroattivamente alla stessa legge; oppure quello che riguarda membri dipendenti di qualche patronato o, ancora, coloro che svolgono l'attività di puro volontariato di "corrispondente consolare" per la quale ci rimettono addirittura anche dei soldi di tasca loro”.

“Ma sarà mai possibile, mi domando, che nel 2015 si debbano ancora ascoltare simili obiezioni soprattutto da parte di eletti nei Comites che, quantomeno loro, dovrebbero conoscere e comprendere perfettamente non dico tutte le leggi ma, sicuramente, quella sui Comites? Esserci dei membri che si ergono a difensori della legalità - facendo perdere tempo a questi organismi appena eletti - ponendo delle questioni, trite e ritrite, ormai chiarite definitivamente già nel 2004?" Secondo Martelli "quello che é davvero ancor piú paradossale è il comportamento di quei capi degli Uffici Consolari che, svolgendo un ruolo notarile alle riunioni di insediamento dei Comites, non bloccano subito sul nascere - come irricevibili - questi rilievi di incompatibilità mossi da