NUOVO CGIE/ A DISPETTO DELLA MATEMATICA E DEL BUON SENSO!
- Dettagli
A seguito della recente modifica legislativa che ha portato ad un dimagrimento notevole del futuro Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie), il numero dei Consiglieri che verranno eletti all’estero per la prossima legislatura diminuirà a 43 rispetto agli attuali 65. Questo comporterà, quindi, una nuova ripartizione dei 43 seggi nelle varie Aree geografiche e nei singoli Paesi. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), nella sua proposta aveva suddiviso i 43 seggi applicando rigidamente un concetto matematico (metodo proporzionale tra iscritti AIRE nei vari Paesi) come, peraltro, previsto dalla nuova normativa sulla quale lo stesso Cgie aveva dato a suo tempo parere favorevole.
Mentre il Comitato di Presidenza, nella sua ultima riunione, dopo aver preso visione della suddivisione elaborata dal MAECI, ha invece deciso a maggioranza di recuperare lo spirito della vecchia legge che, nella suddivisione dei seggi, teneva in considerazione, oltre alla consistenza degli iscritti all’AIRE nei singoli Paesi, anche l’estensione territoriale e la presenza di oriundi. Pertanto queste sono le due proposte di suddivisione dei 43 seggi.
EUROPA (26 seggi fino ad oggi), 24 seggi proposta MAECI, 18 seggi proposta Cgie.
Belgio (4) - 259'407 iscritti AIRE - 3 (MAECI), 3 (Cgie); Francia e Principato di Monaco (5) – 395’140 AIRE – 4 (MAECI), 3 (Cgie); Germania (5) – 707'185 AIRE – 7 (MAECI), 3 (Cgie); Gran Bretagna e Irlanda (3) – 248'489 AIRE – 2 (MAECI), 2 (Cgie); Lussemburgo (1) - 25'630 AIRE – 0 (MAECI), 1 (Cgie); Paesi Bassi (1) - 37'109 AIRE – 1 (MAECI), 1 (Cgie); Grecia-Spagna- Israele- Turchia (1) – 165'593 AIRE – 1 (MAECI), 1 (Cgie); Svezia e Danimarca (1) – 17'052 AIRE – 0 (MAECI), 1 (Cgie); Svizzera-Croazia-San Marino (5) – 609'680 AIRE – 7 (MAECI), 3 (Cgie).
AFRICA (3 seggi fino ad oggi), 1 seggio proposta MAECI, 2 seggi proposta Cgie;
Algeria-Etiopia-Marocco-Kenia-Tunisia (1) – 12'070 AIRE – 0 (MAECI), 1 (Cgie); Sud Africa (2) - 34'134 AIRE – 1 (MAECI), 1 (Cgie).
NORD AMERICA (11 seggi fino ad oggi),3 seggi proposta MAECI, 7 seggi proposta Cgie.
Canada (5) – 137'980 AIRE – 1 (MAECI), 3 (Cgie); USA (5) – 240’050 AIRE – 2 (MAECI), 3 (Cgie); Messico-Caraibi-Centro America (1) – 46'261 AIRE – 0 (MAECI), 1 (Cgie).
SUD AMERICA (21 seggi fino ad ora), 14 seggi proposta MAECI, 14 seggi proposta Cgie
Argentina (8) – 754'371 AIRE – 7 (MAECI), 5 (Cgie); Brasile (4) – 353’211 AIRE – 3 (MAECI), 3 (Cgie); Cile (2) – 54’518 AIRE – 1 (MAECI), 1 (Cgie); Colombia e Equador (1) – 32'680 AIRE – 0 (MAECI), 1 (Cgie); Perù (1) – 31'685 AIRE – 1 (MAECI), 1 (Cgie); Uruguay (2) – 90'921 AIRE – 1 (MAECI), 1 (Cgie); Venezuela (3) – 124'015 AIRE – 1 (MAECI), 2 (Cgie).
OCEANIA (4 seggi fino ad ora), 1 seggio proposta MAECI, 2 seggi proposta Cgie
Australia (4) – 141'563 AIRE – 1 (MAECI), 2 (Cgie).
IL COMMENTO. Innanzitutto premetto che il sottoscritto non ha alcun interesse personale da difendere poiché non è candidato né per il Comites né per il futuro Cgie: il mio (lungo) impegno di volontariato in questi organismi termina, infatti, con questa legislatura.
Tuttavia non posso esimermi dal fare qualche considerazione rispetto alla proposta, di nuova suddivisione dei 43 seggi (esteri) per il futuro Cgie, elaborata dal Segretario Generale Elio Carozza ed inviata dalla Segreteria del Sottosegretario Giro ai parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero.
Una proposta sulla quale, peraltro, nella recente riunione del Comitato di Presidenza del Cgie, il sottoscritto unitamente ai consiglieri Conte e Schiavone si sono espressi con voto contrario (mentre i colleghi Losi e Lombardi si sono astenuti). Un voto contrario, quello del sottoscritto, perché riteneva superato lo spirito (evocato dal Segretario Generale e da altri) che in passato aveva voluto premiare quei Paesi con un alto tasso di oriundi.
Infatti ero e resto convinto che questi ultimi qualora fossero stati interessati ad una rappresentanza con il loro Paese d’origine, negli anni ’90, avrebbero potuto benissimo recuperare la cittadinanza italiana e comunque, come cooptati, possono essere ampiamente rappresentati negli stessi Comites che poi eleggeranno i membri del Cgie. Quindi un voto contrario non per impedire di dare una rappresentanza anche a Paesi con una popolazione di iscritti all’AIRE importante seppure numericamente inferiore al quoziente (elevato) necessario per far scattare il diritto ad un seggio.
Pertanto non posso, ovviamente, non essere che d’accordo con questa nuova suddivisione dei 43 seggi laddove estende (come nel passato) ad altri Paesi la rappresentanza nel Cgie. Resta, però, a mio avviso, un vulnus da correggere ed è quello che penalizza, in generale, la comunità rappresentata dalla Commissione continentale Europa (il 53% del totale degli iscritti all’AIRE!) vedendosi assegnati solo 18 seggi su 43 e, in particolare, proprio la Svizzera con Croazia e San Marino con 3 seggi (ma anche la stessa Germania).
Sebbene i consiglieri eletti nella Confederazione/Croazia/San Marino rappresentino complessivamente 609'680 iscritti all’AIRE e senza contare i sessantamila frontalieri italiani che lavorano ed in parte vivono durante la settimana in Svizzera e, ancora, senza dimenticare le problematiche che continuamente coinvolgono la comunità italiana in questo Paese (extracomunitario!) a causa delle ricorrenti iniziative antistraniere.
Tra l’altro con solo tre consiglieri questi tre Paesi avrebbero, incomprensibilmente, la stessa identica rappresentanza di Paesi con un numero molto, ma molto inferiore di iscritti all’AIRE come Belgio, Brasile, Canada, Francia/Principato di Monaco ed USA, ed inferiore di ben due seggi rispetto all’Argentina a dispetto della matematica e del buon senso.
Per queste motivazioni ritengo che i Paesi della Commissione continentale Europa debbano avere complessivamente un numero superiore di seggi rispetto ai 18 ipotizzati e, sicuramente, Svizzera/Croazia/San Marino devono avere, nella futura legislatura, un numero di seggi superiore a quello dei Paesi summenzionati e, riterrei, identico alla stessa Argentina dove gli iscritti all’AIRE (per lo più doppi cittadini di terza e quarta generazione), sia pure in numero superiore, non hanno certamente né i problemi degli emigrati che vivono in Svizzera né i diffusi legami ed interessi con l’Italia di quest’ultimi.
Invito, pertanto, il governo ed il parlamento italiani e, soprattutto, quelli eletti nella Circoscrizione Estero ad un seria riflessione su quanto sopra esplicitato prima di accingersi a legiferare in materia.
Dino Nardi