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Assemblea nazionale del partito democratico in Svizzera

L’assemblea nazionale del partito democratico in Svizzera si è riunita domenica 15 marzo a Zurigo alla presenza del Senatore Giorgio Tonini, dei parlamentari Claudio Micheloni e Gianni Farina, degli eletti all’assemblea del partito nazionale italiano, dei componenti la segreteria, dei segretari e dei presidenti dei Circoli accompagnati dalle rispettive delegazioni. I lavori sono stati preceduti da una vivace ma armoniosa e costruttiva riunione della direzione nazionale, che ha preparato l’assise del pomeriggio discutendo nel merito le questioni politiche italiane e svizzere, le imminenti elezioni dei Comitati degli italiani all’estero, nonché la campagna per il tesseramento all’anno sociale 2015 e le diverse voci contabili per la presentazione del consuntivo dell’esercizio finanziario.


l dibattito pomeridiano è stato aperto da una relazione del presidente di federazione, Maria Bernasconi, che ha ricordato le numerose iniziative politiche realizzate nel primo trimestre dell’anno soffermandosi a richiamare il valore dell’unità interna del partito, che è l’unica ricetta certificata per raggiungere quegli straordinari obiettivi, che rendono forte e credibile il partito democratico in Svizzera. Questo è lo spirito auspicabile per affrontare le imminenti elezioni dei Com.It.Es. dando loro una prospettiva moderna rivolta sia all’avvenuto mutamento della composizione dei cittadini italiani all'estero, sia al recupero della tradizione e della cultura associativa, che tanto hanno dato all’Italia e al destino di tanti comunità italiane insediatosi nei diversi continenti.

La persistente fragilità politica, economica e sociale italiana nel contesto internazionale sono state riprese dal segretario, Michele Schiavone, il quale si è soffermato sugli aspetti valoriali dell’azione di governo, chiamato a risolvere in fretta e senza indugi i ritardi di un immobilismo, che per decenni ha frenato la modernizzazione del paese ed ha perso anche di credibilità internazionale. Sono percepibili i primi segnali di una ripresa economica e occupazionale, della luce fioca dell’uscita dal tunnel dell’indifferenza verso le istituzioni, del recupero della fiducia nazional, che incominciano a manifestarsi nei vari ambiti e settori socio-economici.

Il recente accordo fiscale con la Svizzera è uno dei tanti motivi, che giustificano la presenza organizzata del partito democratico all’estero capace di tessere rapporti proficui con le forze politiche, sindacali e sociali nazionali svizzeri. Per queste ragioni il PD in Svizzera sarà impegnato assieme al Partito Socialista Svizzero nella campagna elettorale di ottobre per il rinnovo del parlamento nazionale, nel quale sono presenti diversi esponenti di origine italiana iscritti ad entrambi i partiti.

I dirigenti svizzeri intervenuti nel dibattito hanno sollecitato il partito nazionale italiano, attraverso la persona del Senatore Giorgio Tonini che è un influente componente della segreteria di Matteo Renzi, a innescare un cambiamento di verso duraturo e strutturale anche nelle politiche rivolte agli italiani all’estero, chiedendo di intervenire profondamente nelle metodologie e nelle decisioni amministrative del Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale. I numerosi e ripetuti interventi dell’ultimo decennio miranti alla “deregulation” del sistema degli italiani nel mondo hanno raggiunto oramai un ingiustificabile livello di caotica ed improvvisata insostenibilità. La desertificazione della rete diplomatica consolare senza un progetto alternativo alle chiusure delle sedi, i tagli lineari ai corsi di lingua e cultura italiana che hanno prodotto fortissimi cali delle iscrizioni degli alunni, i tagli finanziari agli istituti di previdenza sociale operanti all’estero, la riduzione dell’assistenza ai meno abbienti dell’America latina e dell’Africa non possono essere trattati alla stregua delle logiche aziendali, scorporando le “bad company” dai settori che producono profitto. E’ necessario promuovere una prospettiva politica capace di superare la debolezza manifestata dai precedenti governi dando prova, già con le elezioni dei Comites, di essere affidabili e all’altezza della situazione garantendo trasparenza, pari opportunità di accesso ai tabulati degli iscritti alle liste in competizione e imparzialità da parte dell’amministrazione locale. Sulle riforme delle politiche agli italiani all’estero, che gioco forza si intrecciano con la riforma dell’ampia offerta dei servizi e del rilancio del Made in Italy quale volano strategico per il rilancio della competitività del nostro paese, il Pd in Svizzera incalza il governo chiedendo di mettere in campo lo stesso dinamismo con cui affronta le questioni italiane e ricorda l’impegno assunto dal sottosegretario con delega per gli italiani nel mondo, Mario Giro, di promuovere in Svizzera la giornata seminariale annunciata in occasione della sua recente visita a Zurigo.

L’assemblea nazionale del PD in Svizzera ha deliberato, accettando all’unanimità, sia la relazione del tesoriere nazionale, Santo Vena, sia quella del responsabile del tesseramento, Salvino Testa, nonché ha espresso apprezzamento per l’impegno profuso da Luciano Claudio per la promozione di eventi e per la raccolta di fondi destinati alla copertura di gran parte delle attività politiche svolte negli ultimi mesi.

Il senatore Giorgio Tonini ha replicato agli interventi argomentando con una lezione magistrale nel merito alle sollecitazioni dei dirigenti svizzeri, illustrando le ragioni delle scelte compiute e promosse dall’attuale governo. Il fallimento di questa sfida rischierebbe di pregiudicare inesorabilmente il futuro del nostro paese, perchè. aumenterebbero le differenze sociali, si vanificherebbe la crescita economica e si blocherebbe la modernizzazione del paese.

Segreteria nazionale: Badenerstrasse. 18, 8953 Dietikon. Svizzera

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