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Politiche 2022/ Le proposte della Cgil per il voto all'estero

In un quadro dove gli iscritti all’Aire sono aumentati di 2 milioni nell'ultimo decennio, e dove i cittadini sono costretti a lasciare il nostro Paese alla ricerca di un lavoro anch’esso spesso precario, la Cgil ha rivolto un appello ai connazionali nel mondo affinché esercitino il proprio diritto di voto e un invito ai candidati affinché si confrontino con i propri elettori di riferimento sui temi e sulle priorità avanzate dal sindacato. Incardinate su alcuni principi inderogabili, spiega la Cgil: “il contrasto a ogni forma di discriminazione e di fascismo, la centralità del lavoro e della giustizia sociale, il rafforzamento dello stato sociale, la cura delle persone e dell’ambiente”.


“Per queste ragioni – si legge sul volantino firmato da Cgil e Inca – è necessario intensificare le iniziative a sostegno di cinque azioni prioritarie, ovvero aumentare i salari e riformare il fisco, fermare la precarietà e ridurre gli orari di lavoro, ristabilire il filo della legalità e la sicurezza sul lavoro, un nuovo stato sociale in particolare a partire da sanità e istruzione e non autosufficienza, politiche di sviluppo e nuovo intervento pubblico”.

Una piattaforma che, nello specifico delle politiche per gli italiani all’estero, si traduce con “l’implementazione delle modalità di voto e della loro partecipazione alla vita democratica del nostro Paese; il rafforzamento della rete consolare e il miglioramento dei servizi consolari anche in collaborazione con gli istituti di Patronato e col mondo associativo; la creazione di uno strumento efficace in sostegno ai pensionati residenti all’estero nei casi di indigenza; la semplificazione delle procedure burocratiche connesse all’Inps per i nostri pensionati all’estero; la revisione della tassazione Imu sulle prime case possedute in Italia; l’aumento degli investimenti su lingua, cultura e formazione italiana nel mondo; l’istituzione di centri di assistenza e informazione per aiutare la cosiddetta nuova emigrazione a integrarsi nelle nuove realtà straniere: una rete di supporto che accompagni i nostri concittadini anche nella mobilità circolare (fatta di frequenti spostamenti tra paesi diversi e ritorni in Italia temporanei), che preveda centri di informazione anche pre-partenza; il miglioramento della qualità e la diversificazione del servizio pubblico Rai all’estero; la ratifica delle Convenzioni Bilaterali già sottoscritte con alcuni Paesi e la rapida istituzione e ratifica di analoghe convenzioni con i Paesi interessati da scambi di mobilità con l’Italia; una valutazione delle necessarie modifiche ai principi e alle regole dell’iscrizione all’Aire, affinché possa rappresentare e tutelare anche chi è migrante da meno tempo e in una condizione di migrazione probabilmente non definitiva”.

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