Presidente del Comitato Difesa Famiglie, nato a sostegno dei connazionali truffati da Antonio Giacchetta dell’Inca Cgil di Zurigo, Marco Tommasini ha inoltrato alle famiglie truffate l’avviso ricevuto dal Console Generale di Zurigo con gli indirizzi di posta elettronica cui inviare la richiesta per un sussidio utilizzabile per la copertura dei costi legali da sostenersi per la causa contro l'INCA/ CGIL.

Secondo quanto confermato dalle autorità consolari, spiega amareggiato Tommasini, “la richiesta non sarà né trattata in modo straordinario né ci sarà un'integrazione di fondi Integrazione che il Ministro Poletti aveva assicurato in risposta ad una interrogazione Parlamentare dell'On. Tiziana Ciprini”.

In quella occasione, l’allora ministro Poletti aveva sostenuto: “il Maeci ci ha informato che gli uffici consolari di Zurigo e Basilea hanno fornito continua assistenza ai cittadini italiani coinvolti nella vicenda erogando sin dal 2009 e sino ad oggi (10 maggio 2017 - ndr) sussidi in danaro a coloro che, a seguito del danno subito, si sono trovati in una situazione di grave difficoltà economica ed ha manifestato, a seguito della nostra richiesta, disponibilità ad accogliere eventuali richieste di integrazione di fondi volte alla erogazione di ulteriori sussidi in favore dei singoli pensionati coinvolti in questa situazione”.

Parole, denuncia Tommasini, disattese dai fatti. Alle famiglie truffate, infatti, il presidente del Cdf scrive: “mi dispiace dover indirizzare a Voi per questa richiesta. Purtroppo al contrario delle assicurazioni ricevute siamo considerati semplici richiedenti in stato di indigenza e non danneggiati da un ente pubblico. Se non rientriamo nei parametri di indigenza non ci sarà corrisposto nessun supporto di nessun tipo da parte delle autorità diplomatiche e consolari”.