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SCUOLE ALL’ESTERO/ FLC CGIL: I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI NON BASTANO – LA LEGGE È DA CAMBIARE

La delega “va modificata in profondità”. Lapidario il giudizio del sindacato Flc della Cgil sul decreto attuativo della Buona Scuola che contiene la disciplina delle scuole italiane all’estero. Decreto esaminato dalle Commissioni riunite Esteri e Cultura di Camera e Senato che la scorsa settimana hanno approvato i relativi pareri. Secondo la Flc, però, “i pareri delle Commissioni, pur introducendo parziali modifiche (solo nel parere della Camera) nella parte vincolante, non apportano novità sostanziali nell'ossatura profonda della delega”.


In particolare, “la richiesta di cancellare l'art. 36, quello che pretende di scavalcare per via legislativa il CCNL, non è ancora garanzia del fatto che la riscrittura della delega ricondurrà nell’alveo contrattuale tutto ciò che attiene al rapporto di lavoro di docenti, dirigenti e ATA in servizio presso le scuole italiane all’estero. Il decreto – accusa il sindacato – pretende di modificare per legge aspetti fondamentali del contratto di lavoro del personale scolastico all'estero (reclutamento, retribuzione, valutazione del servizio, restituzione ai ruoli metropolitani, durata del mandato, mobilità, orario di lavoro e altro) e dell'organizzazione del sistema scolastico all'estero (governance, autonomia, diritti sindacali, contratti locali, ruolo degli enti gestori e altro), metodo che contraddice l'Intesa Governo/Sindacati del 30 novembre sul rinnovo dei contratti pubblici”.

E ancora, nel testo “non si prevede nemmeno un anno di regime transitorio che permetta di armonizzare l'entrata in vigore del diversi articoli del decreto, che avverrà in modo disorganico e spezzettato (alcune norme subito, altre dopo 3 mesi, il 1 settembre 2017, il 1 settembre 2018)”. Per la FLC CGIL, quindi, “la delega rappresenta un incomprensibile e inaccettabile ritorno al passato, disegna un sistema pieno di contraddizioni, lungi da valorizzare questa importante specificità del nostro sistema di istruzione pubblico”.

Secondo il sindacato “sarebbe profondamente sbagliato continuare a puntare, nella riscrittura del decreto, alla privatizzazione del sistema e alle assunzioni per chiamata diretta del personale sia a tempo indeterminato che determinato. L'approvazione del decreto senza profonde e radicali modifiche rispetto al testo originario, secondo la FLC CGIL, rischia di compromettere il patrimonio culturale e professionale delle nostre scuole e istituzioni scolastiche italiane all'estero, peggiorando la qualità del servizio, mortificando la professionalità del personale e minando la tenuta dell'intero sistema”.

“Ci auguriamo – conclude il sindacato – che il Miur tenga conto delle richieste fatte dal sindacato, superando le pesanti criticità e contraddizioni contenute nella delega con modifiche profonde e radicali in sede di approvazione definitiva della delega”.

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