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La SAIG omaggia il Ristorante “Il Mirtillo”, di Paolo Venezian, con il premio “Ciao Italia, ici Genève!” - di Carmelo Vaccaro

Il Mirtillo: un Ristorante che esprime tutte le esigenze culinarie e una calorosa accoglienza. Il romano Paolo Venezian, architetto di professione,  ha saputo interpretare la sua passione per la cucina italiana, rendendola pregiata ai palati dei suoi clienti. Affiancato dalla figlia Patricia e dallo chef Vincenzo Concolino, Paolo Venezian si è fatto conoscere per la sua professionalità e affabilità, due dei valori incontestabili riconosciuti dalle innumerevoli visite di famosi personaggi dai livelli internazionali che hanno apprezzato la sua persona oltre che la sua particolare unica gastronomia. Lo scorso 14 luglio, noi della redazione de “La Notizia di Ginevra”, abbiamo conosciuto Paolo e abbiamo apprezzato alcune delle qualità menzionate. Ringraziamo Patricia e Paolo Venezian per averci rilasciato l’intervista e per averci aperto le porte della famosa cucina de “Il Mirtillo”.


Ai tempi d’oggi cosa rappresenta per lei la cucina italiana?
Noi che operiamo all’estero con i nostri esercizi dai nomi e dalle insegne tricolori, abbiamo il dovere di rappresenta la storia e la cultura delle regioni italiane.  

Com’è cambiata, negli ultimi anni, l’immagine della cucina italiana a Ginevra?
Dal maggio del 2004, entrata in vigore l’accordo Schengen, permise a tanti professionisti, tra i cui anche gli chef dall’Italia, di facilitare l’accesso in  Svizzera. In quei tempi ci fu un’ondata di immigrati del settore gastronomico che si vide subito un deciso miglioramento.

Che cosa ti porti dietro della tua esperienza a Megève?  
Le diverse aperture e conoscenze che ho incontrato nella mia vita, mi hanno permesso di forgiare un modello di interpretare le cose belle e anche le futilità ma ha facilitato la convivenza con i miei valori trasmessomi. “Il Mirtillo” mi ha permesso di esprimere l’espressione di tutta la mia esperienza di vita.  

Qual è il rapporto con i tuoi collaboratori per tenere salda un’equipe vincente?  
In questo mestiere è molto difficile creare un equipe saldamente unita, il personale va e viene per esigenze diverse.  Eppure, malgrado diversi ostacoli che si sono presentati nel corso degli anni, una solida collaborazione è stata creata con lo chef di cucina, Vincenzo Concolino  e la sommelier, Tiziana Corona, che sono con me dall’inizio di questa avventura con il Ristorante “Il Mirtillo” di Ginevra.

Come hai reagito alla crisi COVID?
Il periodo di Pandemia è stato catastrofico per tutto il settore gastronomico e non solo. Come gli altri esercizi ed altri colleghi, anche nel mio ristorante i clienti non hanno rinunciato alla nostra cucina e abbiamo adottato, anche noi, il sistema d’asporto, tra l’altro, l’unico modo di contatto con il mondo esterno.

Nella tua carta, ci sono ricette rispolverate dalle classici pietanze?
In modo più assoluto si! Anzi, posso affermare che è una delle nostre caratteristiche che ha generato la “carta” vincente. Un’altra nostra particolarità si evince nella ricerca delle vecchie ricette, affinché, questo ci permette di rispolverare i sapori e crearne altre combinando i singoli gusti che, uniti, si possono distinguere la migliore espressività gastronomica  dell’antica e della nuova cucina italiana.

Cosa apprezzano di più i tuoi clienti stranieri della nostra cucina?  
La nostra cucina, viene realizzata tutta al momento e quindi, le nostre ricette sono curate anche dal tempo necessario per realizzarle. I clienti affermano che la nostra cucina viene apprezzata per la sua leggerezza e la vasta scelta di piatti.

L’arte culinaria italiana de “Il Mirtillo” spinge anche al consumo di vini italiani? O si rimane con due diverse opzioni?
Sicuramente si! La maggioranza dei nostri clienti, nel gustare le nostre ricette italiane, richiede vini italiani ma, naturalmente, la carta offre anche vini stranieri.

Come accogli il premio “Ciao Italia, ici Genève!” ?  
Devo dire che non mi aspettavo di ricevere un premio e mi lusinga moltissimo. Ringrazio la SAIG e quanti si dedicano affinché l’italianità venga messa in evidenza attraverso qualsiasi forma legale si adotti: l’importante è sempre il risultato.

A consegnare il premio a Paolo Venezian, i Presidenti Menotti Bacci e Guglielmo Cascioli, rispettivamente Ass. Lucchesi nel Mondo e l’Ass. laziale LARE. I due presidenti hanno testimoniato grande soddisfazione per la realizzazione di questo premio.

Sempre alla ricerca di connazionali che portano alti i valori italiani, la SAIG ringrazia Paolo Venezian per la disponibilità, la calorosa accoglienza e per la gradita compagnia. Un sentito grazie a Patricia Venezian per la preziosa collaborazione nella realizzazione di questo incontro.