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LINGUA E CULTURA IN SVIZZERA: GLI ENTI GESTORI INCONTRANO L’AMBASCIATORE MIGNANO

Su iniziativa dell’Ambasciatore d’Italia in Svizzera, Silvio Mignano, il 14 settembre scorso, a margine dei lavori dell’assemblea Intercomites si è svolto un incontro specifico dedicato alla situazione nel settore dei corsi di lingua e cultura italiana. A darne notizia oggi è il Coordinamento Enti Gestori Iniziative Scolastiche in Svizzera che, in una nota, scrive di un incontro svolto in un clima di dialogo e di confronto costruttivo, durante il quale gli enti promotori hanno rappresentato all’Ambasciatore e ai Consoli d’Italia in Svizzera le problematiche che interessano oggi il settore.


In particolare i vari rappresentanti degli enti hanno posto l’attenzione su cinque punti specifici.

In primo luogo, hanno segnalato che - in base al primo rilevamento statistico - il numero dei corsi gestiti dagli enti è in leggero aumento rispetto all’anno scolastico precedente. Inoltre, in molte circoscrizioni, e nonostante le ristrettezze economiche e le perdite dovute al tasso di cambio sfavorevole, gli enti a partire dal 1° settembre garantiscono le supplenze sulle cattedre attualmente scoperte causa rientro dei docenti ministeriali. Gli enti impediscono così un’interruzione dell’attività didattica in una fase delicata dell’anno scolastico e garantiscono la continuità dei corsi sino all’arrivo dei docenti titolari.

Alla luce di questo rinnovato sforzo, gli enti gestori hanno quindi ricordato l’impellente necessità che il MAECI proceda al versamento dei saldi di contributo a valere sul capitolo 3153/2019 e che riconosca agli enti che si fanno carico delle supplenze un contributo integrativo adeguato.

Rispetto alle prospettive del capitolo 3153, gli enti promotori hanno espresso il loro auspicio che il nuovo Governo dia un segnale di svolta anche nell’ambito della promozione dell’italiano nel mondo. Nella predisposizione della Legge di stabilità 2020 – è stato sottolineato durante l’incontro – il Governo deve garantire le risorse necessarie per questo settore strategico della promozione linguistica, garantendo come minimo l’ammontare dell’esercizio in corso e rendendo finalmente strutturale il Fondo cultura al fine di garantire una prospettiva più stabile all’intero settore corsi.

Gli enti hanno quindi espresso all’Ambasciatore la loro preoccupazione circa la bozza di revisione della circolare 13, facendo proprie le proposte di modifica già avanzate dalla Commissione IV del CGIE. In generale la bozza di revisione non prevede norme specifiche per i paesi, come la Svizzera, a cosiddetta gestione mista e rischia di penalizzare gli enti che negli ultimi decenni hanno maturato esperienza e competenza nel territorio.

Infine, sul versante svizzero, gli enti promotori hanno segnalato le crescenti difficoltà a seguito della riforma scolastica Harmos ad ottenere aule scolastiche e spazi temporali nei quali collocare i corsi di lingua e cultura italiana.

Il coordinamento degli enti gestori, conclude la nota, “ringrazia l’Ambasciato per l’organizzazione dell’incontro che ha permesso un proficuo scambio di informazioni e saluta con favore la proposta di ripetere annualmente tale incontro”.

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