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DOPO UN 2018 DA DIMENTICARE AUGURIAMOCI UN MIGLIOR 2019 ANCHE SE… - DI DINO NARDI

Così anche il 2018 è finalmente terminato, si “finalmente” perché quello appena trascorso è stato ancora un anno da dimenticare come, d’altra parte, sta accadendo da un po’ di tempo in qua in Italia e, purtroppo, anche in altre parti del mondo più o meno vicine a noi. Infatti nel Belpaese, anche nel 2018, non ci siamo fatti mancare nulla.


Basti pensare ai danni materiali ed umani dovuti spesso, troppo spesso, all’incuria dell’uomo (tipo il ponte di Genova) oppure a calamità naturali (proprio negli ultimi giorni dell’anno si sono risvegliati sia il vulcano dell’Etna che quello di Stromboli e nell’area catanese vi è stata nella notte tra Natale e Santo Stefano una forte scossa di circa cinque gradi della scala Mercalli che ha creato molto spavento tra la popolazione ma che, per fortuna, ha causato soprattutto danni materiali e solo alcuni feriti non gravi senza vittime), alluvioni, esondazioni di fiumi, trombe d’aria, mareggiate e frane.

Pensiamo ancora a fatti delittuosi orribili a danno di ragazzine vittime di un mix tra droga, degrado e spacciatori extracomunitari come quelli, per esempio, di Pamela nel Maceratese e di Desiree a Roma ed infine allo stillicidio di femminicidi che nel corso del 2018 sono avvenuti in Italia con una frequenza incredibile di uno ogni settanta ore.
Senza dimenticare, infine, le incredibili tragedie dovute alla stupidità umana (solo giovanile?), come quella recente della discoteca di Corinaldo, in provincia di Macerata, causata dall’uso sconsiderato di spray urticante, un replay di quanto avvenne nel 2017 in Piazza San Carlo a Torino. Così che è lecito da parte degli italiani augurarsi affinché il 2019 sia un anno migliore di quello appena trascorso, un evento che non dovrebbe essere poi così tanto difficile da concretizzarsi.

Anche se….
Anche se, al netto dei ricorrenti fatti e fattacci a cui in Italia si è ormai abituati a tempo, lo sconquasso politico, rispetto al passato, avvenuto in Italia a seguito delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo - che ha portato al governo del Paese una maggioranza politica incestuosa tra Lega e Movimento 5 Stelle sulla base di un così detto “Contratto di governo” tra forze che rappresentano interessi sociali ed economici spesso contrapposti - pone forti perplessità che la prossima possa essere un’annata veramente migliore.

Quantomeno da quello che ci ha prospettato nei suoi primi mesi di vita questo governo gialloverde e, soprattutto, alla luce della Legge di Bilancio predisposta per il 2019, che, al di là delle chiacchiere e delle promesse elettorali e post elettorali del governo (rimpatrio di 600'000 immigrati irregolari, via le accise sulle benzine, via la Legge Fornero, reddito di cittadinanza di 780 euro mensili per tutti, flat tax generalizzata al 15%, ecc.), alla prova dei fatti non lascia molto spazio all’ottimismo per le famiglie italiane - neppure in quelle in overdose di ottimismo - che vi avevano fortemente creduto ed avevano premiato sia la Lega che il M5s con il loro voto.

Ovviamente saremo tutti felici, compreso il sottoscritto, di essere smentiti!