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ITALIAN DAY DESIGN AL VITRA DESIGN MUSEUM DI WEIL AM RHEIN

La II edizione dell’Italian Design Day sbarca il 28 aprile al Vitra Design Museum di Weil am Rhein, grazie all’iniziativa del Consolato d’Italia a Basilea. Il museo della città tedesca posta al confine con la Svizzera ospita infatti l’incontro "1:1 design/sustainability" con Francesco Canesi Lissoni, che si terrà subito dopo la visita guidata al museo offerta dal Consolato Italiano ad un numero limitato di ospiti.


Tutto inizierà a partire dalle ore 16.30, alla presenza del presidente emerito del Vitra, Rolf Fehlbaum, e del console d’Italia a Basilea, Michele Camerota. Al termine della visita e della conferenza, che si svolgerà in lingua italiana e inglese, la business lounge del museo ospiterà un cocktail.

La nascita della cultura del design in Italia è riconducibile all’esperienza della bottega rinascimentale, in cui competenze diverse si fondevano per realizzare prodotti innovativi e dall’elevato contenuto estetico. Da allora, la ricerca nel settore del disegno industriale si è sviluppata nel nostro Paese attraverso un continuo dialogo fra scuole di design e correnti artistiche, mettendo in collegamento la spiccata tradizione artigianale italiana con l’innovazione tecnologica.

A partire dagli anni del cosiddetto "boom industriale", il design ha poi accompagnato la crescita economica del Paese divenendo un elemento caratteristico della produzione e un volano dell’economia italiana: secondo uno studio realizzato da Bain&Company, attualmente su un fatturato mondiale di 100 miliardi di euro, l’industria italiana del settore ne rappresenta più di un terzo.

Il design, inoltre, identifica una vera e propria categoria dello spirito italiano che racchiude in sé tanti degli elementi che il pubblico internazionale associa al Made in Italy. In un mondo in cui la domanda di Italia è in continua crescita, il design consente di poter fruire di una "esperienza di Italia" grazie a oggetti che uniscono la bellezza e l’originalità del disegno alla qualità delle materie prime e ai metodi di produzione, espressione delle culture e delle tradizioni dei diversi territori.

Francesco Canesi Lissoni nasce in una notte buia e tempestosa del giugno 1982. Da bambino, "introverso", racconta di sé, "creavo con i miei amici "società segrete" per prendere il controllo del mondo. Poi, durante le scuole elementari, ho cominciato a mettere piede nell’azienda di famiglia (architettura, grafica e disegno industriale), svolgendo compiti altamente appaganti come fare fotocopie, inviare fax e impacchettare inviti di eventi. Negli anni del liceo, ho cercato di fare il meno possibile, dedicandomi nel frattempo allo sci e alla vela. Poi, al momento di entrare in università, cercando di evitare una scelta ovvia (architettura), ho studiato ingegneria informatica e comunicazione digitale, con particolare attenzione a robotica, intelligenze artificiali, game design e interfacce utente. Nel frattempo tenevo occupate le mie notti lavorando come soccorritore volontario in ambulanza durante la settimana e facendo il Vj per amici disk-jokey nel weekend".

"Nel 2004", continua Lissoni, "con un gruppo di persone del mio ateneo, sono stato un paio di mesi in Ghana, installando un data center, ponti radio wi-fi e parabole satellitari, per permettere a un ospedale e a due scuole di partecipare a progetti di telemedicina e tele-istruzione con l’Italia. Nello stesso anno, sotto la guida del mio mentore, prof. Giovanni degli Antoni, ho scritto, per un esame di progettazione di interfacce, un software di car-sharing, ceduto poi per pigrizia a due investitori americani in cambio di un cappuccino, un croissant e una bottiglia di Perrier".

"Nel 2006", racconta ancora Lissoni, "ho smesso di cercare di sfuggire il destino e sono tornato in studio, lavorando come designer, progettista di interni, grafico, video maker etc. e spendendo le mie notti tra ricerche tecnologiche e progetti artistici, molte idee, poche realizzate, ma quando fatte di grande successo. Nel 2010 il mio miglior progetto: mio figlio Johan che mi rende fiero continuando i miei piani per la dominazione del mondo situando e realizzando robot con qualsiasi oggetto su cui riesca a posare le mani".

Attualmente è senior product designer presso Lissoni Associati responsabile di clienti come Flos (faretto Atom, binario luminoso Diversion), Kartell(divano Pop, sedie Lizz, Audrey e Piuma), B&B Italia (divani Sakè e Eda-Mame) e Illy(macchina espresso Y3.2).

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