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SCHIAVONE (CGIE): UN ANNO FA LA SVIZZERA APPROVAVA LA LEGGE PER AGEVOLARE LA NATURALIZZAZIONE DEI GIOVANI IMMIGRATI

“Il 12 febbraio del 2017 il popolo svizzero ha approvato una modifica costituzionale, che ha consentito ai giovani stranieri, la cui famiglia vive in Svizzera da generazioni e sono ben integrati, di potersi naturalizzare con procedure agevolate. Promotrice dell’iniziativa parlamentare è stata Ada Marra, una giovane parlamentare socialista con la doppia cittadinanza italo-svizzera”. A ricordarlo è Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero.


“Figlia di operai salentini emigrati in Svizzera, - prosegue Schiavone – Ada Marra è rimasta legata al suo mondo di provenienza e segue con immutati interessi le vicende politiche e sociali riguardanti le minoranze presenti in Svizzera. Parlamentare di alto profilo nazionale ha presieduto per un’intera legislatura il comitato d’amicizia italo-svizzero, dando un forte contributo alla promozione della lingua italiana nella Confederazione”.

“La revisione costituzionale a livello federale e la modifica della legge sulla nazionalità, che prevede l’uniformità delle procedure per acquisire la cittadinanza svizzera, - osserva il segretario generale del Cgie – ha aperto una breccia nella continua discussione sull’immigrazione, diventata appannaggio da un ventennio delle forze conservative. Dall’anno scorso l’immigrazione in Svizzera è stata trattata e discussa dall’opinione pubblica diversamente, perché si sono costruiti i presupposti affinché in futuro l’argomento venga considerato nella giusta dimensione e fuori dagli schemi ideologici, che hanno contraddistinto l’ultimo ventennio”.

“A differenza dell’Italia, che nella passata legislatura ha evitato di procedere su uno dei tanti principi per il riconoscimento della cittadinanza ai giovani immigrati, un anno fa la Svizzera, che fa valere ben 26 costituzioni cantonali, - conclude Schiavone – è riuscita ad adeguarsi ai tempi e alla sua storia, agevolando le naturalizzazione dei suoi figli di origine straniera, che de facto sono svizzeri per cultura e formazione, riconoscendo la natura della sua composizione sociale e dell’alta percentuale di cittadini immigrati, fonte del successo economico e culturale”.