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UN APPELLO AL VOTO: IL 4 MARZO SI VOTA IN ITALIA E SVIZZERA - OGNUNO CONTA UNO

In molti si ricorderanno lo slogan citato da Grillo secondo il quale nel M5s  ”ognuno conta uno” rivelatosi poi una grossa presa in giro. Bene, il prossimo 4 marzo sarà invece effettivamente vero che “ognuno conta uno” di fronte agli eventi elettorali che si terranno in Italia e nella Confederazione ed ai quali saranno chiamati gli elettori italiani ed i doppi cittadini italo-svizzeri: elezioni politiche nazionali italiane e per quelle delle Regioni Lazio e Lombardia; per l’iniziativa “NO BILLAG” e per il “Nuovo ordinamento finanziario 2021” in Svizzera.


ITALIA – Il prossimo 4 marzo si rinnoverà il Parlamento italiano e, al di là che in Italia si voti con il nuovo sistema elettorale definito il “Rosatellum”, nella Circoscrizione Estero si voterà ancora, come nel passato, per corrispondenza - secondo le modalità indicate dalla legge 27 dicembre 2001, n. 459 -  e con un sistema proporzionale puro e con le preferenze. Nella Circoscrizione Estero potranno votare tutti gli elettori iscritti all’AIRE che, ovviamente, non abbiano esercitato - entro lo scorso 8 gennaio - l’opzione per il voto in Italia come pure gli elettori (ed i loro conviventi) temporaneamente all’estero da almeno tre mesi, per motivi di lavoro/studio/cure mediche,  che abbiano presentato in tempo utile al loro Comune l’opzione per il voto all’estero. Nel Collegio Europa si eleggeranno ancora cinque deputati e due senatori. Tutti gli elettori, intorno al prossimo 14 febbraio, riceveranno il plico elettorale e la busta, con le schede di voto, dovrà assolutamente rientrare all’Ufficio consolare di riferimento entro le ore 16 di giovedì 1° marzo (Attenzione: coloro che, entro il 18 febbraio, non avessero ricevuto il plico elettorale dovranno informare immediatamente il proprio Ufficio consolare per farsi eventualmente rilasciare un duplicato). Anche in questa occasione è utile ricordare l’importanza di partecipare al voto - una conquista democratica che nel mondo non tutti possono purtroppo vantare ed in tanti muoiono per ottenerla - per farsi rappresentare in Parlamento da quei candidati che più raccolgono la nostra fiducia o che già hanno dimostrato di meritarsela come certamente lo meritano i parlamentari uscenti del PD che si sono ricandidati e che nella legislatura appena terminata si sono sempre fatti carico di rappresentare e cercare di risolvere i problemi degli italiani all’estero. Il voto per corrispondenza, previsto dalla legge summenzionata per gli elettori iscritti all’AIRE, come noto, riguarda unicamente le elezioni politiche ed i referendum italiani, pertanto gli elettori interessati al rinnovo dei Consigli regionali del Lazio e della Lombardia dovranno forzatamente rientrare nei loro luoghi di origine per espletare il loro voto.

SVIZZERA – Anche in Svizzera il 4 marzo è una giornata elettorale in cui si voterà per una iniziativa popolare denominata “NO BILLAG” con la quale si intende abolire il canone radiotelevisivo (Annualmente: Fr. 165 per la sola ricezione radiofonica; fr. 286,10 per la ricezione tv; fr. 451,10 per la ricezione radiotelevisiva, un importo che, comunque, per le economie domestiche, dal 2019 scenderà a 365 franchi annui). Un’iniziativa che, se dovesse andare in porto, creerebbe grossi problemi finanziari alla SSR – la radiotelevisione pubblica elvetica – se non addirittura la fine della televisione pubblica che, oggi, è presente nelle quattro realtà linguistiche della Confederazione con la: RSI, in lingua italiana; RTS, in lingua francese; SRF in lingua tedesca; RTR, in lingua romancia. Certamente un si all’iniziativa “NO BILLAG” avrebbe ripercussioni gravi sul futuro delle emittenti non di lingua tedesca, soprattutto per quelle in italiano e romancio. Inoltre metterebbe sicuramente a rischio la sopravvivenza di 13 emittenti televisive regionali e 21 radio locali (come, per esempio, RADIOLORA di Zurigo) che vengono in parte finanziate anche con il Canone. Ebbene, la comunità italiana in Svizzera non può che schierarsi contro la “NO BILLAG” poiché, altrimenti, rischierebbe di non poter più vedere la TV ticinese, né di poter ascoltare RETEUNO, da sempre due importanti (indispensabili?) canali di informazione, ma non solo, in lingua italiana che si ricevono in tutta la Confederazione e consentono, soprattutto ai residenti a nord delle Alpi, che hanno difficoltà con gli idiomi locali, di conoscere quello che accade in Svizzera. Da qui l’importanza che i circa trecentomila doppi cittadini italo-svizzeri partecipino al voto e respingano questa iniziativa e, nel contempo, votino si al “Nuovo ordinamento finanziario 2021” per confermare il diritto della Confederazione a riscuotere l’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) e l’IFD (Imposta Federale Diretta) fino al 2035, due imposte che consentono a Berna di finanziare gli impegni che le sono attribuiti dalla Costituzione. 

Dino Nardi

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