www.mercurival.com

Logo Mobile

ELEZIONI: IL VOTO NEI SEGGI, PER POSTA O ELETTRONICO ?

Ormai è prossimo - indipendentemente dal sistema di voto che verrà adottato - il giorno delle elezioni politiche in Italia per il rinnovo del Parlamento, sia che avvenga prematuramente in autunno oppure alla sua scadenza naturale della primavera 2018. Con l’avvicinarsi di questo appuntamento elettorale è facile immaginare che i soliti noti polemisti torneranno nuovamente alla carica per denunciare fatti e misfatti (reali, presunti o prevedibili) legati al voto per corrispondenza che si applica nella Circoscrizione Estero (nell’ultimo referendum dello scorso 4 dicembre hanno vinto i NO altrimenti chissà che pandemonio avrebbero scatenato questi soliti noti!).


Come già ha avuto modo di esprimersi in passato, il sottoscritto - non disconoscendo alcune criticità emerse nel voto per corrispondenza tenutosi nella Circoscrizione Estero - è un sostenitore della preiscrizione nell’anagrafe elettorale del MAE (presso l’Ufficio consolare di riferimento) da parte degli elettori che intendono avvalersi del voto per corrispondenza, come avvenuto in occasione delle ultime elezioni per il rinnovo dei Comites. Un sistema questo che, pur avendo come possibile conseguenza una riduzione della partecipazione al voto da parte degli aventi diritto, consente tuttavia, da un lato, agli italiani residenti all’estero e interessati al voto di poterlo esprimere comodamente da casa e, dall’altro, all’Amministrazione di evitare di spedire milioni di plichi elettorali a indirizzi non più validi e, soprattutto, ad aventi diritto al voto che non sono affatto interessati alle elezioni italiane per cui il loro plico è facile che diventi preda di eventuali mercanti di voti!                                                                                                         

Ma tornando ai nostri soliti noti polemisti contrari al voto per corrispondenza, vorrei ricordare loro, ancora una volta, che nel mondo già in molti altri Paesi come, per esempio, la Svizzera è in vigore, da tempo, sia il voto tradizionale nei seggi che quello per corrispondenza anche per gli stessi elettori residenti sul territorio elvetico - e non solo per gli espatriati -  senza che vi siano molte polemiche. Addirittura nella Confederazione sta estendendosi il voto elettronico. Infatti fin dal 2004 sono state effettuate con successo oltre 200 prove in 14 Cantoni (Zurigo, Berna, Lucerna, Glarus, Friburgo, Soletta, Basilea, San Gallo, Grigioni, Sciaffusa, Argovia, Turgovia, Neuchàtel, Ginevra) che hanno inizialmente offerto la possibilità di votare per via elettronica agli Svizzeri all’estero aventi diritto di voto. Nei Cantoni di Neuchâtel, Ginevra e Basilea Città questa possibilità è stata estesa anche a una parte degli aventi diritto di voto residenti in Svizzera. Da queste sperimentazioni è emerso che la digitalizzazione risponde a un bisogno: nei Cantoni coinvolti la quota di persone, che ha deciso di votare per via elettronica, ha toccato anche i due terzi dei votanti. Visto il bilancio positivo e il successo riscontrato tra gli aventi diritto di voto, il Consiglio federale ha deciso così di avviare con i Cantoni i lavori legislativi in vista del passaggio dall’attuale fase sperimentale all’utilizzo generalizzato. L’intento è che in futuro il voto per via elettronica sia equiparato al voto presso i seggi e al voto per corrispondenza. Il Consiglio federale spera così di dare un segnale importante in vista dell’estensione del sistema su scala nazionale, anche se inizialmente i Cantoni potranno liberamente decidere se introdurre o meno il voto elettronico. L'istituzione del voto elettronico costituisce inoltre un obiettivo comune della strategia di Governo elettronico della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni.                                      

Naturalmente noi italiani siamo del tutto particolari e quindi, dall’estero, importiamo e copiamo solo quello che può essere ritenuto comodo all’evenienza. Ergo, aspettiamoci quindi le solite polemiche anche sul voto per corrispondenza per le prossime elezioni politiche italiane. Sapendo, tuttavia, che il diritto al voto in loco per i residenti all’estero può esserci unicamente attraverso il voto per corrispondenza, oppure attraverso quello elettronico in un futuro  più o meno lontano.

Nel frattempo - sia per ridurre (azzerarle sarebbe pretendere troppo) le ricorrenti polemiche che per evitare lo sperpero dei plichi elettorali (e quindi di denaro pubblico) - è auspicabile che venga applicata al voto per corrispondenza nella Circoscrizione Estero, e quindi anche per l’ormai  prossimo rinnovo del parlamento italiano, la regola della preiscrizione nell’albo degli elettori da parte degli iscritti AIRE che intenderanno avvalersi del diritto di voto. I primi chiamati a rifletterci nel loro stesso interesse ed a prendere una tale iniziativa parlamentare sono, ovviamente, gli attuali  eletti nella Circoscrizione estero. Chi vivrà vedrà!

Dino Nardi, Zurigo