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Primarie Partito Democratico: compagni italiani in Svizzera

Care e Cari amici e compagni italiani in Svizzera,
i recenti risultati congressuali dagli oltre 6600 circoli del PD, e in particolare da quelli esteri, svizzeri inclusi, hanno mostrato un notevole successo della mozione Renzi. Ben al di là di quello che i commentatori politici si aspettavano e anche oltre il risultato, già molto positivo, delle precedenti primarie.


Una prima osservazione è che l’argomento che taluni avevano anticipato di una candidatura divisiva e non (più) capace di riunire il popolo del PD si è mostrato privo di fondamento. Il successo di Renzi mostra in maniera inequivocabile l’opinione degli iscritti al partito, che pure sono diminuiti rispetto allo scorso anno. Le cause di questo calo sono varie e c’è il rischio di non saperle o volerle leggere in maniera adeguata. Noi pensiamo che il clima di continuo conflitto interno, il fuoco “amico” e una diffusa disaffezione alla politica abbiano certamente avuto un ruolo in questo distacco dall’impegno politico attivo. Ma è anche vero che molti simpatizzanti abbiano deciso di iscriversi al PD proprio dopo l’esito referendario, a sottolineare che non è più il tempo per restare a guardare e che bisogna invece riprendere il lavoro per soddisfare il nostro desiderio di una politica sana e attiva, non più fatta di critica sterile e disillusione, ma di voglia di mettersi in gioco e partecipare, per veder continuare un processo virtuoso già cominciato col primo governo Renzi.

Noi crediamo che l’esito della consultazione degli iscritti al PD sia un ottimo viatico per la prossima votazione delle primarie del 30 aprile. Da una parte ci attendiamo una forte partecipazione degli iscritti e simpatizzanti del PD e dei cittadini che si riconoscono nelle idee del socialismo democratico europeo, proprio oggi che gli ideali dei padri fondatori sembrano soffrire sotto gli attacchi di separatismi e populismi. È questo un compito di rilevanza europea e mondiale, del quale noi italiani all’estero dobbiamo farci carico. D’altra parte, siamo convinti che il PD possa ripartire attorno a Matteo Renzi e al suo ribadito impegno per un cambiamento profondo della società italiana, bruscamente interrotto il 4 dicembre scorso.

Certo, un importante incidente di percorso, che però non deve farci arretrare di fronte alla necessità di una rinascita sociale, economica e culturale del nostro paese, idealmente favorita da un Partito Democratico capace di proporre e attuare le proprie iniziative, con una larga maggioranza politica motivata e finalmente coesa, pur nella pluralità delle posizioni. Un processo di rinnovamento intrapreso da Matteo Renzi nei tre anni del suo governo e la cui onda lunga comincia a produrre effetti concreti, quali l’aumento dell’occupazione e la riduzione della pressione fiscale e del rapporto deficit-PIL.

Il dibattito congressuale nel PD è stato finora costruttivo e con un risultato chiaro. Più del 65% degli iscritti ha confermato la fiducia al segretario uscente: ci attendiamo ora che la stessa convinzione venga espressa con forza dal popolo esteso del PD e che un vigoroso supporto, numericamente e simbolicamente consistente, emerga il 30 aprile per garantire un adeguato appoggio alla futura azione del partito e del suo prossimo segretario.

Noi crediamo che Matteo Renzi possa giocare questo ruolo grazie al diffuso consenso che ha nella società, al suo entusiasmo e alla sua determinazione, alla sua esperienza, al riconoscimento internazionale e alla ritrovata capacità di ascoltare e sintetizzare la voce della base, come evidenziato ad esempio nel recente dibattito al Lingotto di Torino. Senza strillare, senza demagogia, senza vendere la Luna, ma guardando a un domani da costruire insieme.

Per questi motivi vi chiediamo convintamente di condividere le nostre riflessioni e di contribuire al successo di Matteo Renzi e del Partito Democratico alle primarie del 30 aprile, in Italia e all’estero.

Cordialmente,
Franco Castrovillari, Luciano Claudio, Antonio Ereditato, Laura Garavini, Anna Rudeberg